Una strana tensione, mista ad ansia, si poteva quasi tagliare a fette in quella stanza.
Il cavaliere e Dacey erano al cospetto di quell'uomo che asseriva essere il vescovo.
“Basta con questi misteri...” disse nervosamente Ehiss.
“Badate” intervenne l'omone “che siete in presenza di Sua Grazia.”
“Dimostratemelo.” Fissandoli il cavaliere.
“L'Anello.” Indicò il vescovo. “Non vi basta?”
“No.” Scuotendo il capo Ehiss.
“Ebbene...” fece il vescovo “... da quando lord Cimas ha preso il potere tutto è mutato. Non per sua volontà, essendo egli fondamentalmente un uomo violento e pratico solo di battaglie ed inganni... no, tutto è cambiato a causa di chi lo appoggia, degli alleati che gli hanno permesso di prendere il potere... alleati che adesso, avendolo appoggiato, richiedono quanto da loro preteso all'inizio...”
“Venite al dunque.” Impaziente Ehiss.
“Vi dice niente questo nome... Uaar?” Fissandolo il vescovo.
“Niente.” Rispose il cavaliere.
“E' difficile dire cosa siano...” spiegò il chierico “... per qualcuno una setta, per altri un società segreta, per altri ancora un incrocio fra le due... fatto sta che sono uomini potenti e malvagi, che si professano nemici di ogni Fede, ma che in realtà hanno l'unico scopo di annientare quella Cattolica... per questo le chiese vengono ostacolate in ogni modo e si è in guerra con gli altri ducati... sono dieci anni che l'ombra atea dell'Uaar minaccia il mondo aristocratico e civile non solo di Capomazda, ma dell'intero reame di Afragolignone... io stesso sono stato costretto ad abbandonare il mio posto di Pastore... Ammone” indicando l'omone che era con lui “è il mio solo servitore rimasto...” concluse il vescovo.