“Visto che per voi è così importante” disse Ehiss al Gastaldo “sappiate che nessuna delle due è quella giusta. Io lavoro per suo padre, tutto qui.” Indicando Dacey. “Dunque non siamo né fratello e sorella, né amanti.”
“Bene.” Ridendo piano il Gastaldo. “Molto bene.” Guardando ancora la giovane zingara. “E come mai vi sta così avvinghiata? Vi spaventa forse questo castello? O magari la mia autorità?”
“Nessuna delle due cose mi spaventa.” Rispose il cavaliere.
“Io ho compreso che uomo siete...” sedendosi il Gastaldo “... si, l'ho capito appena vi ho visto. Siete il tipico soggetto che dietro il suo bell'aspetto, l'atteggiamento a suo modo virile e romantico e la sicurezza in se stesso nasconde qualcosa di... come dire? Tormentato ecco, come direbbe un poeta.” Rise. “Ma io non sono un poeta, bensì un uomo d'armi... e non scorgo mai inquietudini e tormenti nei miei simili, ma solo l'ansia e la paura quando invece celano qualcosa...”
“Arrivate al dunque.” Mormorò Ehiss.
“Voi e la vostra bella gitana” il Gastaldo invitandoli a sedersi “siete in ansia perchè sapete di aver commesso qualcosa di sbagliato... ed ora temete le conseguenze...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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