Lui forse non se n'era accorto, dalla mia risposta vaga e impulsiva, ma nell'abbassare lo sguardo ero arrossita, gli occhi bassi servivano a nascondere il velo di malinconia che li aveva avvolti.
Non aveva perso l'abilità di colpire i miei nervi scoperti, esattamente come da bambini.
Ma aveva ragione, dopotutto.
Nessuno aveva mai osato corteggiarmi, nessuno vuole una donna che sa tirare pugni meglio di lui.
"Nessuno vorrebbe mai una come me..." Mormorai piano, seguendo il filo dei miei pensieri, accorgendomi troppo tardi di aver parlato e non solo pensato.
"Ad ogni modo i Don Giovanni non mi interessano..." alzando lo sguardo e sorridendo "Quindi se si scoraggiano, tanto meglio.." Cercando di scacciare quella malinconia con un sorriso divertito.
L'unica corte che mi interessava era quella di un uomo innamorato.
E un uomo innamorato non si sarebbe scoraggiato davanti ai miei modi, ai miei mille difetti anzi, mi avrebbe amato anche per quello.
Scossi la testa, come a voler cancellare quel pensiero doloroso.
Ormai sapevo che erano solo sogni di una bambina ingenua e sognatrice.
Ormai sapevo che nessuno si sarebbe mai preso la briga di innamorarsi di me.
Ma io ero quella che ero, e non sarei cambiata per nulla al mondo.
Anche se questo significava rinunciare a quel sogno d'Amore.
Ma dentro di me viveva ancora la speranza che non fosse solo un sogno, che anzi, restando me stessa se mai lui fosse arrivato avrei avuto la certezza di essere amata per quello che ero davvero, non per quello che fingevo di essere.
E questo valeva più di mille spasimanti.
Poi arrivò il vecchio col latte e lo ringraziai a mia volta.
Scossi la testa, divertita, a quelle parole di Icarius, cercando di scacciare la malinconia che quel discorso mi aveva suscitato.
"Già, ha sempre queste idee brillanti!" Alzando gli occhi al cielo.
|