Il ciabattino riprese il lavoro fischiettando e Zoren fece segno a Gwen e agli altri suoi due compagni di proseguire.
Attraversarono così quel lungo sentiero alberato, mentre il tempo da soleggiato diveniva sempre più grigio e nuvoloso.
“Tra breve temo pioverà, capo...” disse Go guardando il cielo.
“Oh, Cielo...” mormorò Nyccio.
Ma ad un tratto i quattro videro qualcosa in lontananza.
Era una locanda.
“Raggiungiamola.” Zoren.
Si trattava di una costruzione molto semplice ed alquanto rustica, con uno spiazzo irregolare davanti, metà del quale usato come orticello per coltivare le verdure, un grosso olmo accanto all'ingresso ed un tetto di tegole in terracotta.
E sull'insegna era impresso un Giglio.