Ehiss si guardò intorno, con uno sguardo cupo.
Qualcosa non quadrava in quel posto, per quanto assurdo potesse apparire.
“Forse è come dite voi...” disse a Dacey “... faremo come avete indicato...” estrasse la spada e cominciò a scheggiare gli alberi ogni dieci passi, per avere punti di riferimento.
Stavolta non giunsero più alla capanna, ma davanti all'inquietante albero di noce visto in precedenza.
“Finalmente abbiamo smesso di girare in cerchio...” il cavaliere “... ecco il noce... Sant'Agata di Gothia non è lontana dunque...”
Ma nel guardare l'albero i due si accorsero che ancora una volta era mutata la scritta sulla sua corteccia, che ora così recitava:
“Sessantatré bambini, un cavaliere ed una zingara”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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