Ehiss smontò da cavallo e si avvicinò all'albero di noce.
“Nessun segno di correzione...” disse osservando la scritta incisa sulla corteccia “... come se fosse stata incisa ora... come hanno fatto a modificarla senza lasciare segni? E soprattutto come fanno a sapere chi siamo?” Voltandosi verso Dacey. “Ci siamo presentati come viaggiatori, non certo come cavaliere e come zingara in città...” con sguardo cupo e preoccupato. “Venite... vi riporto in città...” salendo di nuovo in sella.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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