Milady Vivian,accolgo il vostro elogio con onore e piacere perchè esso è indirettamente rivolto alle persone a me più care,più che a me stessa,che,ribadisco,non ho alcun merito,se non per mezzo di loro.
Proprio in queste sere mi ritrovavo a scrivere a sir vanegoor,e sono certa che,data la stima che vige tra noi,acconsentirà a che io sveli minimamente i contenuti a lui rivolti,che io sono un libro aperto,e che i capitoli che in esso,chiunque abbia voglia di accostarvi può leggere,sono scritti e sviscerati intorno alle poche persone che ho accanto,senza le quali il mio libro non avrebbe modo di recare parole,nè io stessa di definire la mia una vita.Le postille,le didascalie e qualche immagine,sono,invece,raffinatezze a completare ed arricchirne i temi principali che io traggo dagli incontri anche più fugaci della mia quotidianetà,da uno sguardo colto di passaggio ad un viandante,ad un sorriso strappato improvvisamente a chi un minuto prima era era in lacrime per strada,al disappunto che unisce noi pendolari nel male comune del viaggio nei mezzi pubblici.
Se mi permetto di fare riferimenti così personali,è perchè negli incontri in questa realtà virtuale ho investito molta fiducia,perchè credo che ad unirci sia il sogno reciproco di vivere i valori della vita,laddove il ritmo frenetico del lavoro,dello studio,delle necessità pratiche,non ci permettono di esprimerli appieno sui luoghi pratici e reali da noi vissuti,se non per altro perchè non ci si può fermare molto a lungo,e questo sogno che ci accomuna è sufficiente solida base per credere in chi si porta a Camelot pur provenendo da molto lontano.
Colgo,pertanto,l'occasione di rivolgere a voi i miei ringraziamenti per il cuore che state riponendo in quest'avventura,nonchè i più vivi ringraziamenti per la stima indirettamente riposta in me ed in tutti noi.
Vi lascio con l'augurio di una buona giornata irradiata dai sorrisi di chi vi circonda ed elargisco lo stesso augurio a tutta Camelot.
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