Mi illuminai, mano a mano che parlava.
Parole intense, parole uniche, parole che avevo atteso tutta la vita.
In quel momento mi accorsi che aveva ragione, che non mi importava più nulla, né del mio titolo, né del potere o altro.
Il mio signore certo non mi avrebbe biasimato se avessi portato fuori dai pericoli il suo nipote prediletto, ciò che voleva era che vivesse libero e felice nella brughiera.
O in qualunque altro posto del mondo.
Sorrisi incapace di parlare, per un lungo istante.
La sua mano lì, così vicina.
L'istinto di prenderla fu intenso e fu difficile trattenermi.
"E io voglio te, e ti seguirò dovunque vorrai..." con il cuore gonfio di emozioni.
"Ma devi sapere che, se vuoi me, ecco non..." sospirai "Non ci sono scorciatoie, compromessi... sarà..." con gli occhi fissi nei suoi e le gote arrossate "Per sempre..." trattenendo il fiato "Io e te.. per sempre...." ribadii, piano, quasi temessi che la gravità di quanto stavo dicendo rovinasse quel momento.
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