Mangiavo in silenzio, senza alzare lo sguardo dal mio piatto.
Eppure quella conversazione continuava a fare da sfondo ai miei pensieri.
Dei sovversivi, ci mancavano solo loro.
Lì per lì mi sembrò un assurdità, una di quelle favole fatte per ergersi a paladini del popolo con il solo scopo di dominarlo.
Chissà se non fosse collegato a quanto avevo letto quella mattina.
Avrebbe sicuramente avuto più senso del custode, per lo meno.
Così, dopo aver finito di mangiare e pagato la cena, mi recai nella cameretta che avevo affittato per quella notte.
|