Arrivati alla cattedrale, i due poliziotti si recarono in Sacrestia per parlare con i nuovi custodi, lasciandomi libera di curiosare in giro. In effetti, in quella chiesa c'era un che di strano. Entrando, avevo avuto la sensazione che ci fosse qualcosa fuori posto, ma non riuscivo a capire cosa. Tornai così sui miei passi fino al maestoso portale in bronzo e legno intarsiato, uscendo e rientrando più volte. La sensazione che ci fosse qualcosa che non tornava era sempre più forte e il non capire cosa cominciava ad innervosirmi, quando all'improvviso capii cos'è che non andava... il lungo tappeto di pesante velluto rosso, che andava dall'entrata all'altare, era sparito! Certa che si trattasse di un particolare importante, cominciai a guardare in terra tra le panche. La fortuna mi venne incontro sottoforma di un frammento di velluto rosso, incastrato sotto l'inginocchiatoio di una panca. Lo presi e notai che un lato era tutto annerito, come se fosse stato bruciato. Lo annusai e non ebbi più dubbi: puzzava di fumo.
A quel punto, pensai che i due poliziotti dovessero essere avvertiti, per cui mi recai anch'io in Sacrestia, richiamando l'attenzione del tenente Lion.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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