Quello sguardo.
Incatenava gli occhi di Guisgard a quelli di Vivian, mentre la ragazza teneva la mano sul braccio di lui.
E Guisgard restò a guardarla per alcuni lunghi istanti.
Poi scosse il capo in modo quasi impercettibile, sorridendo appena.
“Da guardia del corpo” disse vagamente sarcastico “a carnefice...” fissandola “... volete dunque uccidermi? Eppure mi fido ciecamente di voi, mia cara...” sfiorando con le dita la mano di lei sul suo braccio “... infatti non chiuderò di certo la porta della mia camera stanotte...” con uno sguardo che da sornione si fece per un momento intenso.
“Magica e letale spada non sbaglia...
Lotta con gli atei, in quattro li taglia...
Chi mai sarà? Sotto la maschera chi c'è?
Chi mai sarà? Un impostore o forse un re?”
Strimpellava un vagabondo sotto uno dei tanti ponti sul Lagno.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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