Ero esausta e non avevo più lacrime.
Perché diavolo mi ero lasciata andare in quel modo?
Perché mi ero esposta con un uomo che sapevo benissimo non sapeva dare valore a una donna?
Avrebbe sognato quella bella orientale, dopotutto, a sentir lui.
Scossi la testa, sprofondando nel cuscino.
Poi ancora quella voce.
Presi la prima cosa che mi capitò a tiro e la scagliai dall'altra parte della stanza.
Maledizione! Io non so chi sei... Non so chi sono, non sono più quella donna che sorrideva, nemmeno ricordo quel sorriso
Giusto per farmi sentire meglio, ci voleva quel ricordo.
Giusto per ricordarmi che era ancora più complicato di quanto non sembrasse.
Poi sentii dei passi.
Sorrisi, per poi scacciare quella flebile speranza.
Io di certo non sarei uscita, mi ero già esposta abbastanza.
Ma probabilmente era un domestico o magari lo spadaccino silenzioso.
Era inutile che sperassi ancora.
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