Gwen si affacciò per chiamare Zolà che correva su uno stretto cornicione.
E forse per il calore, forse per la tensione e gli ultimi accadimenti, la ragazza avvertì un forte capogiro, barcollando dalla finestra.
Sentì cadere il suo corpo, poi più nulla...
Gwen era in uno stagno, immerso in un folto e verde bosco incontaminato.
L'acqua in cui si cullava era fresca e trasparente e lei si lavava con cura, trovando sollievo dalla calura estiva.
Ad un tratto udì un latrato.
Vide allora avvicinarsi alla riva dello stagno un grosso lupo feroce, intenzionato ad aggredirla.
Un attimo dopo qualcuno emerse dalla vegetazione.
Era un uomo dai lunghi capelli al vento.
Vide il lupo e ne attirò l'attenzione gridando.
La bestia così lo aggredì.
Ma l'uomo fu lesto ad estrarre la spada e ad ucciderlo, dopo una lunga lotta.
Vinse, ma alla fine stanco si accasciò al suolo.
Grata e preoccupata Gwen uscì dall'acqua, si avvolse in una veste lunga e corse da lui.
Gli lavò i graffi e poi unse la sua pelle con latte di mandorle e bacche selvatiche.
E nel farlo toccava la robusta costituzione del suo petto.
Si guardarono a lungo negli occhi ed infine, vinti dal caldo e della passione, si unirono in unico corpo, gemendo a lungo sull'erba.
“Gwen...” disse una voce, destandola dal suo sonno “... Gwen, stai bene?” Era Theris e con lui c'era Fredania.
“Si sta svegliando...” la donna “... sta meglio...”
“Per fortuna...” sorridendo Theris.
Era stato tutto un sogno.
Ma nel rammentarlo Gwen comprese.
Comprese al suo risveglio che il misterioso uomo dello stagno era Misk.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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