Alzai piano gli occhi su di lui a quella carezza.
Uno sguardo limpido e indifeso.
Così mi sentivo in quel momento, o forse sempre.
In balia del suo sguardo, dei suoi gesti, delle sue parole.
Sorrisi piano a quelle parole che suonavano come una promessa.
Certo, sapere che sarebbe comunque venuto a cena con me, che avremmo avuto una notte per noi, un po' mi tranquillizzava.
Mi chiedevo perché mi infastidisse tanto il suo atteggiamento con le donne.
E te lo chiedi pure?
Sospirai.
"Volevate andare a pranzo?" ancora con gli occhioni spalancati e un sorriso.
In realtà il turbinio di emozioni che mi attraversava non era cessato, non cessava mai, potevo solo cercare di controllarlo.
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