Guisgard sorrise piano, fissando Vivian negli occhi.
Allora si avvicinò alla sua bocca, accarezzandola con le sue labbra per un istante che sembrò infinito alla ragazza.
E quando a quel gioco sussurrato anche la lingua di lui sfiorò appena le labbra di lei, la mano che teneva la fetta di crostata si aprì, facendola cadere sul tappeto.
Il corpo di Vivian quasi si abbandonò a quell'istante, vibrando però sotto il peso di quello di Guisgard che la teneva ferma a terra, quasi prigioniera.
Le loro bocche finalmente si unirono, ma qualcosa arrivò a rompere l'incanto.
Una voce e Guisgard si voltò subito.
Era Bafon che dall'ingresso del giardino chiamava il suo capo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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