Più mi toccava e più il mio corpo andava a fuoco, il battito del mio cuore accelerava, e il mio respiro si faceva più corto, più affannato.
Era una tortura, una dolce e sensuale tortura, con i nostri sguardi che incatenati, come se volessero leggersi dentro.
Nemmeno mi accorsi che la gonna si era alzata, e cercai di sistemarla in qualche modo.
Non che fossi molto in grado di intendere in quel momento.
Sorrisi a quelle parole di Guisgard, avvicinandomi a lui.
"Il problema è.." sussurrai, con la voce poco ferma, ma gli occhi ardenti nei suoi "Che parla con tutte.. con tutte.." cercando di mimare con la mano "Io lo so che è una recita... lo so perché ogni tanto lo fa anche con me.." diventando improvvisamente seria "Ma solo se mi avvicino troppo a qualunque cosa nasconda.." ero seria, con lo sguardo appassionato e velato dal piacere che quel massaggio mi dava, ma comunque seria.
Avevo perso il filo, non riuscivo ad esprimere quella miriade di sensazioni.
"Però so, che non recitavi stasera.." mettendomi a sedere in modo da essere vicinissimo a lui "E nemmeno l'altra sera.." con lo sguardo spalancato e appassionato.
"Ti prego..." sfiorandogli il viso con un sorriso "Non farlo mai... non recitare, com me.." dovetti chiudere gli occhi un istante "Solo quando siamo da soli.." accarezzando dolcemente il suo viso "In ufficio, alla mostra, sì.. sii il damerino che interpreti ma con me.. qui, adesso.. no.." scuotendo la testa, mentre gli accarezzavo dolcemente il viso.
"Non è la tu maschera che voglio.." sussurrai, con voce calda e appassionata, per poi posare un lieve bacio sulle sue labbra.
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