Arrivò, ed era proprio lui, il Narciso Nero.
Le sue parole furono la conferma che quella mostra altro non era che una trappola per uccidere quei furfanti, Illuministici, così si chiamavano.
Li affrontò, da solo contro tutti, con un'abilità fuori dal comune, che già avevo visto in azione.
Lo osservai per lunghi istanti, con lo sguardo acceso.
Andiamo, non puoi chiedermi di starmene buona...
Sentivo il corpo fremere, il cuore accelerare.
Forse se la sarebbe presa, ma in quel momento non mi importava.
Non sarei mai riuscita a stare a guardare.
Dopotutto c'era penombra, e non era così scontato che gli invitati mi vedessero.
Così, strappai un lembo del vestito, in silenzio, ed estrassi la spada.
Ora sì che ci divertiamo...
Rapida come un'ombra, mi avvicinai ai malviventi, prendendoli di sorpresa.
Erano troppo occupati con il Narciso Nero per badare a me.
Così, come all'inaugurazione, non lo lasciai solo a danzare.
Era una danza che conoscevo bene, dopotutto.
L'unica forse che avrei potuto ballare ad occhi chiusi.
Una danza di morte fatta di colpi, fendenti, acciaio, carne e sangue.
E si sa, che le danze più belle e appassionanti sono quelle che si ballano in due.
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