Il suo sguardo: era strano come nel buio riuscissi a vedere il suo sguardo.
Quel luccichio azzurro che sembrava volermi attraversare, volermi leggere dentro.
Non mi ero mai sentita così.
Poi sentii la stoffa della veste scendere, in una carezza leggera, attraversarmi tutta.
Sapevo di essere nuda davanti a lui, eppure non poteva vedermi.
Perché arrivare a tanto?
Che senso aveva?
"Sono così brutta che non vuoi guardarmi?" dissi allora, con un sorriso amaro, capendo che non avrebbe ceduto.
Poi quelle carezze infuocate sul mio seno, così appassionate e sensuali.
Nulla aveva più importanza.
Sentivo il mio corpo accendersi di un fuoco che non conoscevo, un fuoco che sembrava volermi divorare e spingermi sempre di più verso di lui, come se fosse l'unico al mondo in grado di domare quell'incendio.
E infondo era così.
Tornai a baciarlo, col respiro sempre più affannato e il battito sempre più accelerato, finché le mie mani non scesero a cercare i bottoni della sua giubba.
Se non potevo vederlo, volevo almeno poter conoscere ed esplorare il suo corpo, come lui stava facendo col mio.
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