Era una calda e tarda sera d'Agosto.
Quella stanza, così lussuosamente arredata, così sfarzosa, preziosa e segreta era divenuta il meraviglioso scenario di quell'inebriante passione.
I loro corpi erano ardenti, vogliosi, sudati, stretti l'uno all'altro, tra lenzuola che ormai bruciavano per quell'estasi e pareti tra cui echeggiavano le urla di piacere di Vivian, che in certi frangenti diventavano quasi di disperato piacere, travolgente godimento.
Quei corpi che scivolavano fra loro, trovando posizioni sempre diverse, audaci, forti, appaganti, intrecciandosi e cercandosi in modo profondo.
Lui giocò con lei come fosse la sua bambola e lei lo seguì docile, rapita, senza potersi mai opporre all'impeto di quell'uomo che pareva fare del piacere e della passione la sua forza.
Così la condusse lontano, possedendola più volte, fino a lasciarla stravolta e soddisfatta.
Fino a cadere egli stesso fra quelle lenzuola, con lei stremata ed appagata sul suo petto.
Fino a quando le loro mani si intrecciarono ancora e tutto si fece buio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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