Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 16-08-2016, 16.22.29   #2752
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Accadde in tempi remoti che il re mostrasse una malsana passione.
Egli infatti, sedotto dalle arti occulte e magiche dei maghi giunti a corte al seguito della principessa straniera che il sovrano prese come moglie, cominciò ad affezionarsi alla lettura delle antiche rune per scorgere frammenti di quel futuro che Iddio Onnipotente preparava per l'umanità.
Ogni notte il re consultava gli arcani simboli dell'alfabeto runico per conoscere cosa il Fato aveva in serbo per lui e per tutta Afragolignone.
Ma il ricorrere sovente a tali oscuri poteri finì per aprire una sorta di passaggio, di portale tra il nostro mondo e quello dell'Oltretomba.
Così uno spirito malvagio entrò nel Palazzo Reale, sede del celestiale trono Afragolignonese ed iniziò a tormentare ogni notte il re.
Molti maghi furono allora chiamati a corte e con essi indovini, veggenti e persino saggi affinché trovassero il modo di liberare il sovrano da quello spirito oscuro.
Tuttavia nessuno fra essi vi riuscì.
Arrivò allora a corte la nomea di un pio monaco, un anacoreta che aveva abbandonato le seduzioni del mondo per cercare la Grazia in un eremo presso un alto monte.
Il re diede così ordine di chiamarlo e farlo giungere presso di lui.
I soldati trovarono l'eremo, ma non il pio monaco.
Presso quel devoto giaciglio però videro un giovane pastore dagli occhi azzurri che pascolava il suo gregge suonando l'ocarina.
Le guardie allora decisero di condurre a corte il giovane.
Questi narrò al re di essere allievo del anacoreta ed il monarca chiese così al pastore di suonare per lui.
Ed ogni volta il giovane suonava la sua ocarina, lo spirito malvagio si allontanava dal re.
Per un intero anno il pastore suonò ogni notte per il sovrano e questi trovava sollievo dalla demoniaca entità.
Tuttavia se una notte il giovane si addormentava, lo spirito tornava a tormentare il re.
Allora per essere definitivamente liberato, il sovrano incaricò proprio il pastore di andare a cercare il monaco.
Il giovane partì e dopo un lungo viaggio trovò l'anacoreta in una grotta.
Gli narrò del re ed il monaco andò con lui nella capitale.
Al cospetto del monarca, l'eremita accettò di liberarlo dal demone.
Lo benedisse e recitò un'antichissima e potentissima preghiera contro il maligno:

"Falso nemico fatti in là
che con me nulla hai da fa'!
Oggi è la Festa della Vergine Maria
e mi faccio cento Croci e dico cento Ave Maria!"


Subito il sovrano provò un senso di liberazione e da quel momento lo spirito immondo non giunse più a tormentarlo.
Grato di ciò, propose al monaco di offrirgli una ricompensa.
Il pio eremita senza indugio domandò al re di prendere con sé il giovane pastore ed armarlo un giorno cavaliere.
Il sovrano accettò, purchè il pastore risolvesse un enigma, dando così prova di audacia d'animo.
E l'arcano così recitava:

“E' il più piccolo.
Si vede sulla tavola.
Aveva valore economico.
Si studia in varie materie.
E' quasi unico nel suo genere.”

Il giovane risolse l'enigma e restò a corte, divenendo un giorno una grande cavaliere.
Naturalmente quel pastore era Guisgard.
Alla Festa dell'Assunta il re era stato liberato dallo spirito malvagio e da quel giorno la preghiera verrà sempre recitata per la festività dell'Assunzione in Cielo di Maria Santissima.

E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma di oggi?
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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