Era forse la casa più disordinata che avessi mai visto.
Conoscevo Erien da quando ero nata, ma non ero mai venuta a casa sua. Era per me un grande mistero. E nonostante fosse piccola e disordinata, mi piaceva molto. Lí dentro vi era tutta l'intelligenza di quel magnifico elfo. Poi, dopo la chiara domanda di Oltram, una risposta si materializzò sulle scale. Era lui, avvolto nei suoi consueti abiti neri e le braccia che reggevano un sacco di carte e mappe. Il suo volto si illuminò di un dolcissimo sorriso ed io mi vergognai di non essere ingrado di restituirglielo. Sentì le guance avamparmi, ma rimasi seria con lo sguardo, cercando di non trasparire il minimo interesse.
"Ciao Erien." mi affrettai a dire. La nostra amicizia durava da anni, ma a me non smetteva mai di girare la testa quando lo incontravo.
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What I've done, I'll face myself, to cross out what I've become, erase myself, and let go of what I've done.
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