Il dirigibile continuava il suo viaggio, attraversando un cielo screziato da infiniti colori e sorvolando un mondo in continuo mutamento.
Ad un tratto dalla cabina di pilotaggio arrivò una donna.
“Salve, professore.” Disse raggiungendo i posti a sedere di Dacey e di suo padre. “Mi chiamo Eisa ed è un onore parlare con voi.”
“Com'è diverso il vostro tono da quello dei soldati...” mormorò Oberon.
“Naturale, loro sono militari.” Sorridendo Eisa. “Tra non molto saremo a Retania, una città che voi conoscete già, immagino.”
“Si...” annuì Oberon “... questa è mia figlia Dacey...”
“E' molto graziosa.” Con un cenno di saluto Eisa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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