“In effetti questo posto è un po' enigmatico...” lui guardandosi intorno “... non ho ben capito cosa sia... perchè dici che pochi vengono qui? Forse sei chiusa qui per proteggerti da qualcosa? Sono terre turbolente queste? C'è qualche guerra in atto?” Nel parlare però fissava continuamente Clio, quasi cercando di capire chi fosse davvero.
Quei suoi modi così carichi di candore e addirittura infantili in certi momenti, uniti naturalmente alla sua bellezza, attiravano ed affascinavano non poco il misterioso pilota.
“Il mio nome, un segreto?” Sorridendo. “Affatto. E comunque sei tu ad essere misteriosa, non certo io.” Facendole l'occhiolino. “Il mio nome è...”
In quel momento bussò un'ancella e fece cenno ad Abelardo, che buono buono era rimasto in silenzio ad osservare la scena, di avvicinarsi.
E con il linguaggio dei segni gli rivelò qualcosa.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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