La colazione terminò e subito il principe diede ordine di far preparare la sua carrozza.
Oberon salutò il reggente e tornò nel suo alloggio per riprendere i suoi studi, mentre sua figlia raggiunse il cortile del palazzo insieme a Taddeus.
Salirono sulla carrozza, solida e sfarzosa, trainata da un cavallo meccanico che in breve li portò sulla strada maestra lastricata, correndo per le mura della città.
E dal finestrino Dacey poté ammirare uno spettacolo fantastico.
Una distesa di palazzi nobili ed antichi, con i loro cornicioni frastagliati, i tetti spioventi ed un'infinità di comignoli che svettavano tra il cielo e la città.
E poi guglie che sotto i raggi del Sole liberavano riflessi policromi, chiese dalle Croci scintillanti, campanili gotici, torri merlate e lunghi camminamenti murari.
Retania pulsava di vivacità, colori, suoni e profumi.
Attraversate da strade e viuzze, percorse da veicoli di ogni sorta e scandite da piazze con fontane guizzanti, spiazzali marmorei ed obelischi che proiettavano le loro lunghe ombre su meridiane dai simboli astronomici e primordiali.
Ma in mezzo a questa bellezza e vitalità, Dacey notò, qui e là, crepe, fratture e qualche crollo.
Segno delle recenti battaglie a cui la città era stata obbligata.