Il suo sguardo mutò, cambiò rapidamente, senza che io riuscissi a comprenderne il motivo.
Poi quelle parole, quel tono, furono come una pugnalata al cuore, mi ferirono più di quanto avessi mai creduto.
Fu un dolore inaspettato, forte e deciso.
Un dolore che mi colpì in pieno petto, che mi lasciò senza parole.
Restai lì a fissarlo con lo sguardo spalancato per un lungo istante, incapace di reagire.
Lo vidi bere, e poi bere ancora, senza riuscire a muovermi.
Poi sentii qualcosa crescere in me, come una rabbia sconosciuta alimentata da quel dolore senza nome.
Allora gli strappai la bottiglia di mano, posandola su un tavolino poco distante.
Senza dire nulla.
Fissandolo solo con lo sguardo triste ed incredulo.
Poi il mio corpo reagì, nell'unico modo che conosceva: attaccandolo.
Afferrai i suoi polsi con una presa decisa, che rendeva le articolazioni inutilizzabili, una presa volta di solito al disarmare, e che ebbe l'effetto di fargli cadere il calice ormai vuoto.
Poi lo spinsi all'indietro, facendolo cadere sul letto sotto di noi, e in un attimo era immobilizzato sotto di me.
Mentre lo fissavo con i mei occhi che non sapevo bene che espressione avessero.
"Perché fai così?" dissi, con voce poco ferma "Non capisci che sto cercando di salvarti la vita?" tuonai, con voce piena di rabbia e lacrime latenti.
Un movimento rapido, e l'uomo cadde a terra.
Alla mia presa la spada che impugnava scivolò lontano, sempre più vicina al muro che collezionava i nostri trofei.
Lo immobilizzai, tenendolo saldo col mio corpo.
Eravamo così vicini che potevo sentire il suo respiro.
Eppure lui non poteva vedermi.
Lui vedeva solo il gigantesco e terribile Lupo Bianco che lo inchiodava a terra con tutte e quattro le zampe.
Forse sentiva il fiato del lupo sul viso, ma certo non sentiva il mio.
"No.." iniziò a piagnucolare "Ti prego, abbi pietà..." continuò "Non tornerò più..".
Ma al Lupo non importa il motivo che ti ha portato qui.
Nè gli importa chi ti aspetta a casa.
Il Lupo porta solo la morte.
Il Lupo è la morte stessa.
Così senza pensarci due volte, staccai la mano dal suo polso e con un movimento rapido incisi la sua gola col pugnale.
Il suo sangue mi schizzò ovunque, sul viso sull'abito rituale, sulle mani.
È il Lupo che uccide, ma il sangue giunge sulla guardiana.
Alla morte dello sfidante, l'incanto viene meno, e resto solo io nel silenzio della torre.
A quel ricordo, le lacrime premettero ancora di più per uscire.
Sarebbe toccato anche a lui.
Il Lupo non conosce amore né pietà.
"Perché non lo capisci?" continuai "Sei in pericolo.. e io non voglio che ti accada niente!" esclamai, con gli occhi nei suoi.
"Non capisci che morirò quando te ne andrai?" continuai, mentre le prime lacrime impertinenti rigarono le guance.
"Ma che preferisco sapere che tu sei vivo e felice, anche se lontano da qui, piuttosto che morto per colpa mia?" senza più risarcire a trattenermi.
Per mano mia...
Non riuscivo più a parlare, sentivo le forze venire meno.
Perché faceva così male?
Perché uno sconosciuto aveva il potere di toccarmi così in profondità?
Restai per un lungo istante a guardarlo, senza lasciarlo andare.
Seduta sul davanzale di una finestra, non riuscivo a smettere di piangere, con le ginocchia al petto e la testa nascosta.
Come se volessi nascondermi dal mondo intero.
Non ci riuscivo.
Erano giorni che ci provavo, ma non ci riuscivo mai.
Era come se fossi troppo debole per superare quella prova.
Avevo già sette anni, dopotutto, sarei dovuta essere più brava.
Perché non ci riuscivo?
Mi sentivo una nullità, mi sentivo sola e piena di rabbia.
Poi una voce gentile mi destò da quella solitudine.
"Clio, che ci fai qui?" mi sorrise.
Era una ragazza più grande, le mancavano forse un paio d'anni per la prova definitiva.
Io alzai il viso rigato dalle lacrime.
"Non ci riesco.." mormorai "Non ci riuscirò mai.." singhiozzai "Non sarò mai degna del Cuore..".
Lei mi guardò e sorrisi.-
"Su, piccola, non dire così.." dolcemente "Se il Cuore ti vuole, ti darà la forza di raggiungerlo.." sorrise "Nulla accade se non piace al Cuore.." accarezzandomi piano il capo.
"Vieni qui, non piangere..." mi abbracciò.
Mi abbracciò a lungo, finché non mi riuscii a calmare.
Custodivo il ricordo di quell'abbraccio come la cosa più dolce che avessi.
Quel ricordo mi investì come un fulmine, facendo vacillare tutte le mie certezze.
Scacciando il Lupo, e lasciando sola la guardiana.
Sola con lui.
Perché lo stavo immobilizzando?
Io non volevo fargli del male...
Allora lasciai immediatamente la presa sui suoi polsi, e il mio corpo rigido e teso si lasciò andare, restando morbido e leggero sopra di lui.
Allora lo abbracciai, lo abbracciai forte, nascondendo il viso contro il suo petto, mentre le lacrime continuavano a scorrere.
"Perché dici così?" sussurrai "Io non voglio che tu vada via.." stringendolo ancor di più, come se quella stretta avesse il potere di tenerlo con me.
Com'era strano e dolce quel contatto, com'era strano sentire il calore del suo corpo contro il mio, sentire il suo cuore battere e chiedermi se lui potesse sentire il mio.
Già, il mio cuore, che non aveva mai battuto così forte in tutta la sua vita.
Che non aveva mai conosciuto la felicità, né tantomeno l'Amore.
"Io non saprò niente del mondo là fuori, ma so che non sapevo cosa fosse la felicità finché non sei piombato giù dal cielo.." mormorai, rendendomi conto di quanto fossero vere quelle parole.
E ora non potrò più tornare indietro..
"Ti terrei qui, con me, per sempre, nascosto dal mondo intero..." sfiorando delicatamente il suo braccio con la mano "Ma come posso desiderare per te questa vita? Tu che conosci la libertà, non potrei mai farti questo.." alzando finalmente lo sguardo su di lui.
"Tanto tempo fa ho letto che chi ama veramente un fiore non lo coglie per portarlo nella sua casa, né lo chiude tra le pagine di un libro.." sussurrai guardandolo negli occhi, così vicini, così belli "Ma gli basta sapere che vive e cresce e che se tornerà nel bosco, lo troverà ancora lì..." sorrisi, dolcemente "Io.. riuscirò a vivere solo se ti saprò felice e vivo nel tuo mondo lontano... ma se morirai per colpa mia.."
per mano mia "Il mio cuore morirà con te.." sussurrai pianissimo mentre gli sfioravo dolcemente la guancia con la mano.