Facevo fatica a vedere bene, come se una nebbia lo aspettasse, lo circondasse.
Sentivo il cuore battere sempre più forte: era sempre più vicino.
Il freddo e il silenzio intorno a lui.
Poi la nebbia, una nebbia sottile eppure spessa.
Una nebbia capace di celare e mostrare solo all'ultimo momento.
Una nebbia da cui sorsero delle sagome.
Delle sagome indistinte, che circondarono Icarius.
Sagome, come ombre, che diventavano sempre più vicine.
Finchè Icarius non le riconobbe.
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