Il carretto procedeva docile, tra il silenzio della notte e lo scintillio delle stelle.
Dolci baci accompagnarono Icarius e Clio fino a giungere presso un vecchia costruzione, forte un fortino, un avamposto abbandonato.
“Eccoci...” disse lui a lei.
“Non mi sembra molto accogliente.” Abelardo.
Il carretto se fermò davanti alla casa ed Icarius saltò giù.
Poi gridò e dopo qualche istante qualcuno si affacciò da una delle finestre.
“Ehi, sono io!” Fece Icarius.
“Salite!” Rispose la figura affacciata.
“Vieni, Clio...” Icarius aiutando Clio a scendere dal carretto.
La porta si aprì ed entrarono.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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