Eppure dovevo saperla. Mia madre me l'aveva spiegata bene.
Volevo sbattere la testa al muro, quando poi le ricordai.
"Ci sono. Le ricordo!" dissi. Posizionai le mani, una per la preghiera e l'altra per impugnarla.
"Stella di fuoco, bruci lontana. Sono io la tua padrona, vieni, di combattere è l'ora" dissi chiudendo gli occhi.
Come mi aveva spiegato mia madre, sentì un forte calore nel mio petto, pari all'amore che provavo per Erien. La sentivo, la vedevo. Lei era parte di me. La vedevo sfrecciare lungo le strade, oltrepassando ogni cosa che incontrava. E alla fine, penetró il muro, arrivando dritta dove volevo che arrivasse: stretta nelle mie mani. Mi innebriai del suo calore. Il suo potere si era risvegliato facendola brillare, una stella che bruciava ardente pronta a combattere. Adesso avrei saputo difendere i miei amici senza alcun dubbio.
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