Sentii il cuore e le mani tremare mentre aprivo quella cassaforte.
Era strano, era molto strano tutto quello per me.
Sensazioni che non avevo mai provato prima si susseguivano nel mio essere.
Poi quando vidi la registrazione, l'emozione e la tristezza aumentarono sempre di più.
Non volevo credere che non l'avrei più rivisto.
Era l'unica persona che teneva a me, l'unica persona che avessi mai conosciuto.
Come potevo ora affrontare il mondo da sola?
Sorrisi però, a quel messaggio, un sorriso triste e malinconico.
Aveva pensato a me anche in quel frangente.
Non mi aveva lasciato sola nemmeno alla fine.
"Grazie.." mormorai piano, pur sapendo che non avrei ottenuto risposta.
Così, preparai una valigia con tutte le mie cose, che non erano poi molte, andai dove sapevo che teneva dei contanti per emergenza e mi preparai per uscire.
Non volevo restare in quella casa vuota che mi parlava di lui un minuto di più.
Ma uscire non fu semplice.
Ero uscita un paio di volte soltanto, e mai da sola.
Presi un profondo respiro.
Un piede alla volta, un passo alla volta, un gradino alla volta.
Dopo aver richiuso la porta dietro di me fu più semplice, perché sentii il desiderio mai sopito di vedere cosa ci fosse fuori dalla mia casa.
Così scesi in strada, e chiamai un taxi diretta al Centro Meteorologico Stradale.
Chissà che cosa mi aspettava, ora.
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