A quelle parole di Clio, il pilota rise.
Una risata beffarda, sarcastica, persino irriverente.
“Non sei brava come credi, biondina.” Disse fissandola. “Le tue provocazioni non hanno lo stesso effetto dei tuoi occhi, credimi. Ma su una cosa hai detto giusto... detesto le donne che prendono l'iniziativa. Mi piace corteggiarle, ammaliarle, stupirle, conquistarle.” Facendole l'occhiolino. “Le cose troppo semplici, troppo facile e scontate mi annoiano.” Sistemandosi il bavero del suo giubbotto di pelle.
“Aspetti...” intervenne Iasevol “... io invece credo che lei sia proprio ciò che cerchiamo... ho visto i suoi record, le telemetrie dei suoi giri... lei ha un talento unico in fatto di auto... e noi abbiamo bisogno di lei...”
“Mi spiace, tengo troppo alla mia libertà...” fece lui “... meglio sei mesi al fresco e poi fregarsene di tutto e tutti, che restare invece qui a fare chissà cosa... quindi vi saluto...” guardò Clio “... ciao, biondina.” Facendole l'occhiolino.
Ed uscì dalla stanza, raggiungendo il cortile interno del centro.