Gaynor fu portata fuori, in lacrime e spaventata, sotto l'azzurro impassibile dello sguardo di quella maschera.
Fu fatta salire su un'auto di grossa cilindrata e partirono.
Percorsero una strada solitaria, fino ad imboccarne un'altra che sembrava condurre indietro, verso la città.
Ma in quello stesso istante Gaynor senti un fazzoletto intriso di una qualche sostanza che le fu messo sulla bocca.
Un attimo dopo tutto si fece buio.
Quando poi la ragazza riprese conoscenza si ritrovò in una stranissima stanza.
Sembrava arredata con gusto orientale e nell'aria si sentiva un profumo di essenze esotiche.
Il letto su cui si trovava era formato da ampi e colorati cuscini con ricami turchi e fili d'oro.
Indosso non aveva più i suoi abiti, ma solo un lungo, leggero e bianco velo di seta purissima.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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