Il capo era inguaribile. E dopotutto, pensò Nora, quell'uomo non aveva torto.
Era giusto che il collezionista avesse ciò che chiedeva, a nessuno piace spendere i propri soldi e rimanere insoddisfatto.
Solo che questo Arystos non lo avrebbe mai capito.
Grazie ai suoi riflessi attenti e sempre pronti, come quelli di un serpente, Nora afferrò la pistola che Nero gli lanciava.
La sua proposta le sembrò più che ragionevole.
Inarcò un sopracciglio al suo complimento su di lei.
Nessun uomo gliene aveva mai fatto uno.
Anche perché gli unici "uomini" con cui aveva avuto a che fare erano stati i ragazzini dell'orfanotrofio, ma con quelli il più delle volte ci aveva litigato o fatto a botte, quindi di sicuro non le facevano i complimenti, nonostante lei riuscisse a guadagnarsi il loro rispetto.
Fatto sta che non aveva mai nemmeno avuto un ragazzo. Non l'aveva mai considerata una cosa indispensabile; era riuscita a sopravvivere da sola, quindi perché non continuare?
Nero andò via e lei restò qualche minuto a rigirarsi la pistola fra le mani, studiandone il peso, il metallo freddo che la componeva, la superficie ruvida del calcio.
Poi la posò sotto il bancone e tornò a leggere il libro di poco prima, dopo aver scoccato un'occhiata ad Arystos.
Ultima modifica di Nora : 07-11-2016 alle ore 00.13.28.
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