Gaynor era stesa su un grosso tavolo e sentiva il freddo legno sotto la sua pelle nuda.
Era infatti completamente senza vestiti.
Si trovava in una stanza semibuia, illuminata solo da poche candele.
Ad un tratto sentì dei passi.
Vide allora una sagoma.
Si trattava di una figura alta, vestita con abiti cerimoniale.
Ma ciò che la colpì era il suo pallore.
Aveva il viso di un bianco quasi spettrale.
La figura la fissò e poi sorrise.
Un sorriso inquietante.
Gaynor si svegliò di colpo, con ancora l'inquietudine di quello strano sogno addosso.
E l'immagine di quella figura ben impressa nella sua mente.