Risi a quelle parole di Guisgard.
"Certo, capo!" annuendo "Ognuno al proprio posto di combattimento.." con fare solenne per un momento, per poi tornare a sorridere spensierata.
Poi mi illuminai a quelle parole.
Una cena davanti al camino, io e lui, non sapevo bene perché, ma la cosa mi emozionava.
"Sembra allettante.." con un sorriso enigmatico "E sentiamo.. cucinerai per me, o tutte quelle cose buone da mangiare dovrò cucinarle io?" divertita "Mio padre era negato e mi ha impiantato un migliaio di ricette in testa.." alzai poi le mani coi palmi verso l'alto a incorniciarmi il viso "Sono un'ottima cuoca.." divertita e spensierata.
Dopodiché salimmo in macchina, diretti al centro.
Ero davvero felice che avesse accettato, pensai mentre lo guardavo guidare.
Mi resi conto che mi piaceva molto guardarlo guidare, spiare l'espressione dei suoi occhi mentre erano fissi sulla strada, osservare il modo in cui teneva il volante o quelle piccole espressioni incontrollate che attraversavano il suo viso.
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