Gaynor mangiò e si sentì un po' meglio, emotivamente parlando.
Restò da solo per qualche minuto, poi la porta della stanza si aprì di nuovo ed entrò l'uomo mascherato.
Quell'uomo poteva entrare in ogni istante e senza neanche bussare, il che faceva sentire Gaynor quasi un ostaggio, una schiava, più che una regina.
“Spero tu abbia gradito il cibo.” Disse lui avvicinandosi al letto, dove lei stava stesa ed avvolta da quel velo strappato che a stento copriva le sue nudità.
Nudità che lui ormai ben conosceva.
“Devo dire” ancora lui “che mi sembri molto più rilassata rispetto a prima. Quasi a tuo agio direi.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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