Discussione: Il Falco della strada
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Vecchio 17-11-2016, 00.24.38   #1412
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Folle..
Inquietante..
Robot!
Sentivo il mio sangue ribollire nelle vene, come poteva non capire?
Perché mi faceva impazzire l'idea che non capisse?
"Non sono un robot!" Urlai quasi, tirando un pugno al cruscotto dell'auto ferma, guidata dalla rabbia.
"Sono un androide.." spiegai, cercando di calmarmi.
Tornai a cercare il suo sguardo, che non aveva mai lasciato il mio.
Ero spaventata, mi rendevo conto di aver perso il controllo ma non c'era niente nei miei sistemi che me lo potesse restituire.
Il suo sguardo mi diede speranza, sembrava voler tentare di capire.
"Sì, c'è del titanio nelle mie ossa..." senza distogliere lo sguardo dal suo "Ho un processore di ultima generazione in grado di elaborare dati incomprensibili per la mente umana.. la mia vista è migliorata da sensori oculari mai progettati prima.." ammisi.
Esitai, perdendomi in quegli occhi così belli.
"Ma sono comunque una persona!" Con voce titubante, non tanto per l'affermazione quanto per quella che sarebbe potuta essere la sua reazione.
"Nessuno controlla le mie emozioni, i miei sentimenti.. sono veri.." stavolta con decisione.
Avevo lo sguardo incerto, ma nello stesso tempo appassionato e rabbioso.
Non sapevo perché mi comportassi in quel modo.
"Sarà folle.. inquietante..." ripetendo le sue parole che mi avevano ferita "Ma sono vera..." con gli occhi nei suoi, attraversati da mille emozioni diverse.
Allora, con un gesto improvviso e delicato, presi la sua mano e la portai sul mio cuore, che batteva alla velocità della luce, tanto che credevo si sentisse rimbombare.
"Questo è vero, Guisgard.." con gli occhi nei suoi "Lo senti? Credi che a una macchina batterebbe il cuore così?" mentre la mia mano sfiorava la sua.
"È vero.. io sono vera.." sussurrai, con gli occhi nei suoi.
"Dimmi che mi credi, ti prego.." con una lacrima silenziosa che mi attraversava la guancia.
Sostenni il suo sguardo per un lungo istante, poi sospirai.
"Forse non ha alcun senso per te, e neppure per me in realtà.. ma..." alzai timidamente gli occhi su di lui "Non sopporto l'idea che tu mi creda solo una macchina.." arrossendo violentemente.
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