Il volto di Elisabeth era bellissimo, come quello di una delle ninfe che Callimaco, il grande poeta, amava descrivere.
Il suo sguardo era intenso e caldo, capace di confondere qualsiasi uomo.
Eppure, nonostante ciò, la sua voce era stata incerta e valata da uno strano timore.
"Quella ragazza" pensò Guisgard "ha mentito! Nasconde qualcosa! Ma cosa?"
Ad un tratto lo raggiunse il suo fedele scudiero.
"Che fine avete fatto, padrone?" Chiese lo scudiero. "Ho visto che quella ragazza vi ha allontanato senza fronzoli da casa sua! Perdete colpi!"
Guisgard lo fissò con ira ma non rispose nulla.
"Comunque" aggiunse lo scudiero, intimorito dallo sguardo del suo padrone "la missione che vi ha imposto sua grazia il vescovo qui a Camelot è inutile...in questo reame non credo troveremo streghe e negromanti!"
"Vedremo..." Sussurò con aria inquieta Guisgard.
Poi, udendo dei rumori, si voltò verso il fondo della strada.
Era il suo amico Morris, insieme ai suoi superbi falchi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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