Quelle mie parole sussurrate ebbero un effetto devastante sulla già prorompente sessualità dell'uomo mascherato.
In pochi attimi, cominciò tra noi una partita all'antico gioco dell'amore, dove si sapeva avremmo vinto entrambi. Le sue mani correvano lungo tutto il mio corpo, tastando, strizzando, penetrando... le mie, facevano eco toccando a loro volta, esplorando il bel corpo virile, la turgida mascolinità pronta a soddisfare ogni mia voglia.
Era un amante insaziabile, infaticabile, che era appena penetrato in me in tutti i sensi, nel mio corpo e nella mia anima, infiltrandosi nella mia carne, sotto la mia pelle, come un qualcosa che sapevo non sarebbe andato mai più via.
Un piacere intenso, quasi insopportabile, unito al dolore del proibito, dove avrebbe dovuto esserci una vergogna che invece non provavo. No, nessuna vergogna, solo il piacere sconfinato di chi scopre la propria sessualità per la prima volta, in un crescendo spasmodico di puro godimento, tra grida e baci, saliva e umori, sudore e sangue.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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