Discussione: Il Falco della strada
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Vecchio 21-11-2016, 23.34.34   #1584
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
La sua voce.
Com'era strano sentire la sua voce tramite quell'aggeggio.
Inaspettatamente sorrisi.
"Ciao.." dissi, titubante "Io.." arrossii, anche se lui non poteva vedermi "So che non dovrei chiamarti ma.." sentivo il cuore battere sempre di più.
Iniziai a camminare nervosamente avanti e indietro per la stanza.
Non dovevi dirgliene quattro?
Ma ora che sentivo la sua voce, era tutto diverso.
Come poteva essere possibile?
Mi sentivo vulnerabile, come se ogni sua parola potesse contemporaneamente uccidermi e rendermi viva contemporaneamente.
Era una sensazione così strana, assurda quasi.
Che cosa potevo inventarmi?
L'avevo chiamato ormai, dovevo dirgli qualcosa.
Allora scelsi la cosa più semplice, la cosa più vera: la verità.
Sospirai, un sospiro intenso e liberatorio.
"La verità è che sto impazzendo..." con voce sospirante "Continuo.. continuo a pensare a prima, in bagno..." sospirai di nuovo "Non riesco a smettere di pensarci.. era così.. intenso e..." mi buttai pesantemente sul letto, fissando il soffitto.
Sentivo il cuore accelerare sempre di più.
"Sei dovuto andare via così all'improvviso e.. non abbiamo potuto.. insomma.." sospirai, di nuovo.
"È davvero una tortura stare così.." ridendo pianissimo, quasi fosse uno sfogo per quella soluzione assurda "Sono abituata a fare più cose contemporaneamente ma..." sospirai "Ora non riesco a pensare ad altro... Mi sento così stupida..." sussurrai "Non faccio che chiedermi se anche tu.. si insomma, se anche tu ci pensavi..".
E ancora una volta ricordai le sensazioni che erano così chiare e limpide nella mia mente.
Poi un nuovo sospiro, un sospiro diverso, appassionato.
"Quando torni, Guisgard?" con voce calda "So che devi risolvere la rogna della tua amica prima di poter restare qui definitivamente ma..." esitai, prendendo coscienza di quello che era successo "Fa presto..." con lo stesso tono caldo e sospirante, di chi sta pregustando il momento tanto atteso.
"Io sono qui.." con una punta di malizia che non sapevo nemmeno di avere, mentre il mio sguardo proiettava sul soffitto l'immagine di noi così vicini moltiplicata all'infinito "Ti aspetto..".

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