Guardai Ren. Aveva dato una strana impressione pure a me, a dir il vero, però...
"Lo so, Ren. Non è piaciuto molto anche a me... Però, se quello è il suo lavoro..." dissi guardando la carta fra le mie mani.
"No, non mi sembra giusto. E poi perché l'ha messa nella mia borsa? Non ha senso..." dissi.
Pensai che forse era una scusa per farmi tornare da lui. Quel pensiero mi fece uno strano effetto. Era una paura mista a curiosità. Guardai Ren negli occhi, era visibilmente preoccupato. Non capì subito il perché. Guardavo i suoi occhi preoccupati e sentivo altre emozioni crescermi dentro.
"Restituiamola e torniamo subito a casa. Prometto che non mi tratterró. Non lo guardo neanche" dissi sentendo il bisogno di dirlo. Avevo il cuore che batteva forte. Forse ero troppo gentile, mio nonno me lo diceva sempre. Ma non potevo farci nulla. Ero cresciuta così e non riuscivo a cambiare.
"Andiamo?" dissi prendendo per mano Ren come mai avevo fatto prima, sorprendendomi con lui.
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What I've done, I'll face myself, to cross out what I've become, erase myself, and let go of what I've done.
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