La carezza dell'acqua sulla mia pelle, la carezza delle sue mani sulla mia pelle.
Carezze ardite e intense, eccitanti.
Il mio corpo bruciava sempre di più, mentre un piacere intenso e sconosciuto mi avvolgeva.
Era come se avessi completamente perso il controllo del mio corpo, che era ormai in balia di un piacere senza nome.
Un piacere intenso, unico, estatico.
Non riuscivo quasi a reggermi in piedi, ma quando la sua bocca raggiunse il mio corpo, tutto fu ancora più intenso, e fui sul punto di cedere.
Mi appoggiai al vetro, perché non riuscivo più a reggermi in piedi.
Non mi ero mai sentita così in vita mia.
Allora abbassai una mano a cercare il suo corpo, le sue braccia, le sue spalle, la sua schiena.
Avevo un bisogno disperato di quel contatto, di sentire il suo corpo, di sentirlo vicino.
"Così mi farai morire..." sussurrai, con la voce impastata per il troppo piacere.
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