L'uomo senza nome mi stava portando all'estremo del piacere sessuale. Contro la situazione ambigua, contro la fatica, contro ogni possibile complicazione, lui continuava a sfogare su di me il suo impeto di maschio. Ero come una schiava sotto i suoi colpi, ma allo stesso tempo sapevo di essere io ad ispirarlo così, sapevo che quell'ardore era rivolto a me sola. Lo sapevo, perché era Amore.
E mentre mi possedeva con foga, tormentandomi i seni, mi fissava eccitato, come a volermi chiedere qualcosa, in una muta domanda.
"Tutto ciò che vuoi, amore..." gli risposi in un soffio "Tutto ciò che vuoi..."
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato."
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