Guisgard era ancora scosso, mentre Altea era seduta sul letto, quando nella camera entrò Clio.
Lui scosse la testa e respirò forte, come chi vuol assorbire la rabbia.
“Mi ero spaventato...” disse ad Altea “... e parecchio. Pensavo volessero farti fuori... bah...” chiudendo gli occhi e masticando amaro.
Poi, ad un tratto il cellulare di Altea squillò.
E sul display apparve di nuovo il nome di Joshua.
Guisgard trasalì.
“Non può essere...” mormorò “... è morto, dannazione...”
Allora, vinto dalla curiosità prese il telefonino e rispose.
“Pronto...”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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