Erano uomini armati, che cercavano evidentemente l'altra tizia, e Guisgard.
Non avrei mai permesso di far del male a Guisgard.
Allora mi attivai, come un meccanismo recondito e insito in me.
I miei sensori visivi identificarono le loro armi, una per una.
Potevano tornare comodo, dopotutto.
Silenziosa e letale uscii dal mio nascondiglio, torcendo il collo al primo tizio che mi capitò a tiro, accompagnandolo a terra senza fare alcun rumore.
Intanto gli avevo rubato l'arma, e con due colpi netti e precisi al millimetro feci fuori gli altri due, restando piacevolmente colpita dal fatto che avessero il silenziatore.
Volevano fare le cose in sordina, evidentemente.
Poi mi chinai su di loro per recuperare tutte le armi che riuscii a trovare.
Non diedi il via libera a Guisgard perchè non avevo la certezza che non ne sarebbero arrivati altri.
In ogni caso, li avrei aspettati con una pistola in ogni mano, mentre i miei sensori oculari perlustravano loro e la zona.
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