“Non chiedo di meglio...” disse Guisgard, finendo poi il suo bicchiere.
Lo posò sul tavolo e si avvicinò a Clio che continuava a dedicarsi al riso.
“Dunque...” arrivando alle sue spalle e poggiando il petto contro la sua schiena “... sono poco avvezzo all'arte culinaria... dimmi come posso aiutarti... dove mettere le mani...” e le sue dita scivolarono, leggere e delicate, ma anche lente e sensuali lungo le gambe nude di lei, in delicate e lunghe carezze.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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