I loro corpi si avvicinarono ancor più, sfiorandosi, toccandosi, stringendosi, mentre le mani di Joshua tenevano quelle di Elisabeth.
E lui cercò ancora le labbra di lei, assaporandole, assaggiandole, per poi baciare tutto il suo volto, il collo e tornando infine su quella bocca ardente.
“La solitudine...” disse baciandola “... è fatta di lunghe notti... e le notti sono piene di infinite ore... ti ho cercata nei miei sogni... perchè non eri lì? Perchè?”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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