Ormai eravamo due fiamme che ardevano al medesimo tempo, consumate dallo stesso desiderio, dalla stessa passione, dallo stesso Amore.
Non esistevano due anime tanto unite, come se si riconoscessero vita dopo vita, riconoscendosi perchè si appartenevano.
Era così che mi sentivo: sua, appartenevo a lui ed era un legame troppo forte da poter essere racchiuso solo in quei brevi giorni in cui aveva sconvolto la mia vita.
No, c'era di più, c'era un mondo intero racchiuso in quel baci infuocati di desiderio, c'erano storie su storie che non conoscevo ma che sapevo mi avrebbero condotto sempre da lui.
La mia mente vagava in mille scenari possibili, mentre non riusciva più a compiere un pensiero razionale, eppure in ogni scenario in ogni storia c'era lui e la nostra meravigliosa e unica intesa.
Lì, su quel morbido tappeto accanto al fuoco, tutto appariva così reale, così intenso e travolgente.
Baci infuocati seguirono il mio, mentre le nostre mani cercavano ogni lembo del nostro corpo in un bisogno disperato e atavico.
Ma poi il mondo intero scomparve e nulla ebbe più importanza.
Mi fece sua con forza e vigore, sconvolgendomi ad ogni istante di più.
Ero in sua balia, completamente.
Non ero più l'androide che avrebbe potuto ucciderlo con un colo colpo, ero sotto il suo potere, sotto il suo dominio ora.
E la cosa era tremendamente eccitante.
Non mi chiedevo il perchè di tutto quello, abbandonata com'ero a quella foga incontrollabile che scatenava in me il più intenso piacere che avessi mai provato.
Ma ancora non toglievo gli occhi dai suoi, ancora volevo leggervi ogni emozione, ogni segno di godimento, di piacere e desiderio, come se non ne fossi mai sazia, come se quello sguardo e tutto ciò che il mare dei suoi occhi conteneva fosse la mia linfa vitale, e volevo che leggesse ogni segreto nascosto nei miei, che non mi restasse niente di mio, perchè ormai ero unicamente sua.
Ero sua ora, e nient'altro al mondo aveva più importanza, esistevamo solo noi e il nostro amore.
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