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Lady Vivian,porgetemi le mani perchè io possa apprezzarne la seta che le ricopre.Non ho saggezza io,nè so affidarmi ad un sogno che introduca alla realtà,e non so come si estirpino le paure che avvinghiano ed ombreggiano l'avorio delle mura,io sono solo giù,ai piedi della vostra torre e non vi vedo prigioniera,solo sorda al richiamo del vostro cuore.Ascoltate come esso echeggi tra le pareti in perpetuo e ritmato impeto a volerle oltrepassare,scorgete come esso nutra il desiderio di portarsi alla finestra ad espandersi come eco tra le valli dei monti,non abbiate orecchio solo per le note,seppur melodia sublime e celestiale,prestate orecchio ai vostri respiri e seppur non ne scorgeste il suono,come non riusciste a scorgere il battito in petto,abbiate a mente che non c'è essere del creato che non serbi vita in esso.Guardate la rosa,quel fiore che a fine estate ancora ha voglia di mostrarsi radiosa laddove altri suoi simili hanno già ceduto al sonno del letargo,non si avverte il battito che serba in senno,non potete accostarla alla guancia per apprezzarne il respiro,eppure,direste mai che quella rosa non serbi in essa il miracolo della vita?O che non nutra il desiderio di sentirsi bella?
Accarezzate con le vostre mani di seta il vostro bel viso,è fresco,giovane,liscio,prenderete coscienza del vostro prezioso essere,e con esso,del battito che vi percuote le membra.Rendete la torre adorata compagna e giaciglio per i vostri riposi quando vi condurrete lo spirito affaticato dall'aver inseguito un volo di farfalla,se da terra avete permesso a chi a voi è caro di vinirvi a porgere un saluto,non sarà più difficile scendere di quanto non lo sia stato scalarla.
Non ho braccia forti e robuste di cavaliere,ma,venite alla finestra,scorgetemi di lontano mentre tendo a voi le mie,scarne ma sicure,e quando sarete pronta,ed avrete ascoltato l'eco di voi stessa,non esitate a calarvi giù,non vi farete più male di quanto non facciate negandovi a voi stessa.Vi attenderanno le rose in fiore.
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