![]() |
#731 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
![]() ![]() Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
La scogliera era battuta dal vento.
Un vento asciutto e fresco, ma impetuoso. Il mare si infrangeva sugli scogli spruzzando la sua schiuma fin quasi sul lungo vestito di Gaynor. Il vento soffiava forte e la ragazza guardava come rapita l'orizzointe sterminato. Pensava a chissà quali terre lontane, misteriose, inesplorate oltre quel mare che sembrava infinito. Alle sue spalle, in lontananza si vedeva una lunga processione. Era le festa del santo patrono del paese. "San Vito! San Vito!" Esultavano alcuni ragazzini che correvano verso la processione. "Arriva San Vito!" Ad un trattò la ragazza udì un canto malinconico. Si voltò e vide un cavaliere sconosciuto che suonava un'ocarina. Suonava senza accorgersi di ciò che avveniva attorno a sè. Improvvisamente il tempo cambiò. Il cielo terso si riempì di nuvole nere e cariche di pioggia, mentre il vento cominciò a soffiare con una forza ben maggiore. Il mare si gonfiò e la gente che seguiva la processione iniziò a gridare e a disperdersi. Gaynor provò un senso di angoscia e solitudine. Si voltò allora di nuovo verso il cavaliere e si accorse che questi aveva smesso di suonare e fissava il mare. Un momento dopo un rombo sembrò scuote il cielo ed il mare. Una miriade di topi si riversò nelle strade. "I topi!" Gridò un vecchio. "Fuggite che portano la peste!" Gaynor si sentì turbata e tornò a guardare il punto in cui si trovava quel misterioso cavaliere. Ma questi era scomparso. Qualcuno bussò alla porta e destò Gaynor dal suo sogno. "Milady..." disse il locandiere "... ho qui l'abito datomi dal giullare. Lo rimpongo su questo vecchio baule davanti alla vostra porta. Quando sarete comoda uscirete a prenderlo. Se vi occorre qualcosa io sono giù, nella cucina, a preparare il pranzo."
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
![]() |
![]() |
#732 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 10-01-2010
Residenza: milano
Messaggi: 1,396
![]() |
Mi senti chiamare e mi girai e vidi Belven che mi chiamava allora gli andai incontro e gli dissi che succede amico mio? è successo qualcosa di male? aspettai una sua risposta
__________________
![]() Ultima modifica di cavaliere25 : 09-12-2010 alle ore 12.58.04. |
![]() |
![]() |
#733 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 28-11-2010
Residenza: Ovunque e in nessun luogo...
Messaggi: 1,953
![]() |
Gaynor si svegliò udendo la voce del locandiere che parlava di un vestito fuori dalla porta. Ancora mezzo addormentata, ripensò al sogno che aveva appena fatto e che era stato bruscamente interrotto. Mio Dio, sembrava così... reale. La scogliera di Imperion, il mio mare... Ma perchè quell'angoscia alla vista del cavaliere con l'ocarina? Aveva uno sguardo così malinconico... non l'ho mai visto in vita mia, eppure il suo viso aveva qualcosa di familiare... Ed i topi, che significato hanno? Forse è un monito, forse mi sto imbarcando in un qualcosa più grande di me... Mio Signore, aiutami, nell'avventatezza che mi è propria fa che io trovi la forza di continuare... la volontà comincia a vacillare, i dubbi e le paura mi assalgono d'improvviso. Ma ho dato la mia parola, e il coraggio che ho dimostrato finora deve pur avere un seguito. Alziamoci, Gaynor, e andiamo a combattere i mostri...
Gaynor, incapace di dormire ancora ed ormai in preda all'adrenalina, si alzò dal letto e aprì la porta, prendendo l'abito da paggio che le era stato dato da Iodix. Era a strisce blu e nere, le avrebbe fasciato il corpo come una seconda pelle, ma sarebbe stato adatto al suo scopo. Si lavò il viso con l'acqua della brocca che era in camera sua, si spogliò dei suoi abiti e indossò quelli da paggio, storcendo leggermente il naso alla vista che le rimandava lo specchio. Sono... ecco, ridicola è la parola esatta... Un sorriso le increspò appena le labbra, finì di vestirsi e scese giù, in cerca del giullare. Questi era seduto presso il camino e Gaynor, senza indugio, gli si accostò e gli disse: "Mio buon Iodix, mi sento ritemprata nel corpo e nello spirito, per cui credo sia arrivato il momento di partire alla volta della foresta... Oltre ad Elinor ed al vostro cavallo, dovremo portarcene dietro almeno un altro, forte abbastanza da sopportare il peso di due persone. Procuratevene uno, io intanto vado a prendere Elinor..."
__________________
"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
![]() |
![]() |
#734 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
![]() ![]() Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Iodix, nel vedere la bella Gaynor con indosso quel vestito che le calzava a penello, saltà su e sorrise.
"Siete incantevole, milady! Davvero! Credetemi se ve lo dico! Sono sincero! Ora corro a procurare un terzo destriero! E partiremo seguendo il verdeggiante sentiero!" Gaynor intanto, giunta nella stalla per prendere Elinor, si accorse di una vecchia zingara che aveva trascorso la notta sulla paglia. "Vuoi che ti legga la mano, figlia mia?" Chiese con uno strano sorriso la vecchia. "Per una moneta ti svelerò ciò che il destino ha in serbo per te... avanti, non aver paura..."
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
![]() |
![]() |
#735 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
![]() ![]() Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
Intanto, al villaggio dei nani, Cavaliere25 aveva raggiunto Belven.
"Non farmi altre domande, mio giovane amico!" Disse il cavaliere. "Raccogli le tue cose e tieniti pronto... partiremo molto presto! Avanti, fa presto! Io intanto avvertirò lady Arowhena."
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
![]() |
![]() |
#736 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 28-11-2010
Residenza: Ovunque e in nessun luogo...
Messaggi: 1,953
![]() |
Gaynor ascoltò le parole della zingara, dopodichè le si avvicinò e le rispose: "Io non ho paura, cara vecchina, è solo che non ho monete da darti. Ma di una cosa voglio farti dono, senza volere nulla in cambio, una cosa più preziosa di qualsiasi moneta... è l'amore per la fratellanza, la misericordia di Dio che si posa sul nostro capo e benedice le nostre vite." Detto questo, si chinò sulla zingara e la baciò sulla fronte, carezzandole poi una guancia con mano gentile.
__________________
"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
![]() |
![]() |
#737 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 08-04-2010
Residenza: Ignota ai più
Messaggi: 2,235
![]() ![]() |
Eileen... oh Eileen, amica mia...
Quel giorno mio padre fu chiamato dal principe con assoluta urgenza. “Non puoi andare!” protestai, aggrappandomi con tutte e due le manine alla sua giubba “Avevi promesso di stare con me, oggi!” “Lo so, lo so... tornerò presto!” mi disse in fretta, lasciandomi vicino ad una porta secondaria del palazzo che dava nel cortile della guarnigione “Tu aspettami qui! Non allontanarti per nessun motivo, torno tra un istante!” Contrariata, lo guardai sfrecciare via, poi mi voltai e mi sedetti sullo scalino. Avevo appena sei anni e non ero affatto una bambina docile. Ad un tratto, un rumore attrasse la mia attenzione... era un rumore sommesso, come un singhiozzo soffocato. Mi guardai intorno un momento, incuriosita, poi lentamente mi alzai e mi mossi seguendo quel debole sussurro... raggiunsi una sorta di pergolato che fungeva da magazzino per le merci, mi sporsi un poco, poi iniziai a farmi largo tra quella baraonda di roba... finché trovai la fonte di quel curioso singhiozzare. Una bambina, che doveva avere all’incirca la mia età, era seduta a terra, si teneva le gambe strette con entrambe le braccia, aveva la fronte appoggiata sulle ginocchia e piangeva in silenzio... La osservai immobile per un istante... poi chiesi: “Perché piangi?” La ragazzina alzò la testa di scatto e balzò in piedi: “Non sto piangendo! Tu chi sei?” Alzai un sopracciglio e la scrutai, scettica: “A me sembrava che stessi piangendo, invece!” sentenziai, con la testardaggine tipica dei bambini. “Non è vero!” ribatté, poi mi osservò un istante e disse: “Ma io so chi sei: tu sei Talia, la figlia di sir Geoffrey!” Annuii: “Anche io so chi sei!” ribattei, quasi temendo d’esser da meno “Tu sei Eileen, la figlia del principe Frigoros!” Lei non disse niente... sembrava combattuta, indecisa sul tono da tenere in quella conversazione: probabilmente Eileen non doveva aver avuto a che fare spesso con altri bambini fino a quel momento. “Come mai sei qui?” le chiesi dopo un po’. Lei si guardò intorno, alzò le spalle ma rimase in silenzio. Io la scrutai un attimo, riflettendo... infine compresi. “E’ per la tua mamma, vero?” domandai, semplicemente. Di nuovo rimase in silenzio, però gli occhi le si riempirono di lacrime e, in fretta, li riabbassò a terra. E in quel momento anche io mi sentii triste. Mio padre mi aveva parlato di quella disgrazia che aveva colpito il regno, della morte prematura della principessa, ma io non l’avevo ben compresa. Non avevo compreso esattamente cosa ciò significasse. Lo capii soltanto in quel momento, guardando gli occhi tristi e impauriti di quella bambina. Avvilita, mi mossi a disagio e misi le mani nelle tasche del mio abito... distrattamente le dita sfiorarono qualcosa, un oggetto morbido e caldo... lo afferrai e trassi la mano dalla tasca: era una piccola bambola di pezza, così piccola che entrava tutta nel palmo della mia mano... era un oggetto semplice ma mi piaceva, era l’unica bambola che possedevo. D’istinto feci due passi avanti e la porsi alla ragazzina. Lei alzò gli occhi e la fissò un istante, poi fissò me... non capiva. “E’ un regalo!” spiegai “E’ per te! Puoi dare il nome dalla tua mamma a questa bambola se ti fa piacere, così la terrai sempre con te!” Eileen mi fissò basita per un lungo momento... infine sorrise, di un sorriso pieno di gratitudine. Non si separò mai più da quella bambola. Una volta, molti anni dopo, mi disse che quella bambola serviva soprattutto a ricordarle la lezione che aveva imparato quel giorno: sebbene qualche volta il destino ci sottragga ciò che più amiamo, poi non manca mai di offrirci l’occasione di colmare il vuoto... “Io persi mia madre quel giorno!” mi disse “Ma trovai una sorella!” Eileen... oh Eileen, sorella mia... Quella voce fece di nuovo breccia nella mia mente e mi ripostò in quel cupo cunicolo, spazzando via anche quest’ultimo ricordo. Era come un canto ipnotico, una litania che corrompeva e confondeva le idee... Tesi la mano libera indietro: “Vieni!” dissi “Vieni, Eileen! Corri!” Contemporaneamente avvertii la mano del cavaliere scivolare via dalla mia... provai paura per quel distacco, un senso di panico che mi avvolse lo stomaco... ma era come se quel canto mi stesse trascinando altrove... La parte razionale della mia testa lo comprese e mormorai: "Guisgard!"
__________________
** Talia ** ![]() "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." ![]() |
![]() |
![]() |
#738 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
![]() ![]() Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
"L'oblio è il nemico di Amore..." mormorò la zingara dopo aver preso la mano di Gaynor fra le sue "... come la falsità è nemica della verità... dimenticare... dimenticare è come uccidere... è più che uccidere... il bosco avvolge tutto con i suoi misteri... e la gente dimentica presto... nel bosco vi è il Male... ed è ciò che troverai là, figlia mia..."
Chiuse la mano di Gaynor e la strinse per alcuni istanti. "Il dolore, la sofferenza, la solitudine..." aggiunse la vecchia "... non abbandonarti mai a queste cose... il Male punta ad avvilirci, a sconfortarci... la nostra debolezza è la sua forza... questo ti attenderà in quel bosco..." Detto questo, la vecchia andò via. Un momento dopo giunse Iodix con due cavalli. "Siamo pronti, mia signora! Partiamo che questa è l'ora!" Disse il giullare.
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
![]() |
![]() |
#739 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
![]() ![]() Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,904
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
"Fa freddo qui... ho paura... non lasciarmi di nuovo sola..."
Mormorò Eileen. Quella voce chiamava Talia. La invocava, quasi ad implorare, a scongiurare. Ed un silenzio assoluto avvolgeva quella scena. Guisgard sentì la mano di Talia diventare fredda, mentre cominciava a scivolare via. Il cavaliere avvertì quel distacco e provò un senso di smarrimento, un profondo turbamento. Poi lei chiamò. La voce di Talia sembrò rompere quell'insopportabile silenzio e quell'irreale atmosfera ed echeggiò nella mente di Guisgard. Il cavaliere allora si fermò ed afferrò il polso di lei. "Eileen è morta!" Gridò. "Lo capisci? Quella non è Eileen! Non è reale!" La prese allora in braccio. "Ora non prestare più attenzione a quella voce!" Continuò a dire alla ragazza. Parla... parlami di ciò che più ti piace, dei tuoi sogni, della tua casa, dei tuoi affetti... anche del tuo amato, se vuoi... tutto purchè la tua voce riesca a coprire il richiamo di quel fantasma! Perchè ciò che senti è solo un eco di morte!" Riprese allora a camminare. "Avanti, Gila, amico mio..." fissando il nano "... portaci fuori da questo posto!"
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
![]() |
![]() |
#740 |
Cittadino di Camelot
![]() Registrazione: 28-11-2010
Residenza: Ovunque e in nessun luogo...
Messaggi: 1,953
![]() |
Gaynor rimase impietrita nel sentire quelle parole. Quella zingara aveva visto giusto? Chi le aveva detto che sarebbe partita per il bosco? Nessuno aveva potuto farlo... Io non ho mai creduto a queste cose, ma questa vecchia sembra veramente aver letto qualcosa nella mia mano. Ho paura, ecco l'inquietudine che mi assale. Sto partendo in cerca di gloria, e se invece trovassi la morte? La zingara parlava del Male, di dolore e solitudine. In cosa mi sto imbarcando? Dio Mio, dammi la forza necessaria a non farmi vacillare, ora più che mai ne ho bisogno. Se è vero che la tua mano verga i capitoli della mia vita, allora anche quest'avventura è frutto della tua volontà. Tu vuoi che io mi parta per quel bosco, ora lo sento, era la tua la voce che mi spingeva verso quest'impresa. E così, sia fatta la tua volontà.
Mentre si faceva il segno della croce, arrivò Iodix con due cavalli sellati e pronti alla partenza. "Siamo pronti, mia signora! Partiamo che questa è l'ora!" Gaynor prese Elinor per le briglie, si avviò verso l'uscita e disse al giullare: "Iodix, sappiate che quest'avventura ci porterà forse verso cose che non vorremmo mai vedere, abbiate il cuore pronto a tutto. Fatevi il segno della croce, Dio è con noi in quest'impresa." Frugando nella sella di Elinor, Gaynor estrasse due oggetti luccicanti e ne porse uno al suo compagno. "Prendete questo, potreste averne bisogno. Io ho il suo gemello." Iodix guardò ciò che Gaynor gli porgeva... un pugnale con la piccola elsa tempestata di zaffiri. "Mio padre ne aveva due identici" spiegò Gaynor "uno era il suo, l'altro lo donò a me quando compì sedici anni. Ora li ho tutte e due io..." concluse con una vena d'amarezza nella voce. Gaynor salì agilmente in groppa ad Elinor e, rivoltasi al suo nuovo compagno d'avventure, gli disse con voce risoluta: "Andiamo, giullare, e restatemi sempre vicino. La nostra avventura ha inizio!"
__________________
"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
![]() |