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19-10-2010, 12.16.55 | #1 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 21-08-2010
Messaggi: 596
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Lamento per la partenza del crociato
Oggi ho ritrovato questa poesia di Rinaldo d'Aquino, poeta italiano del XIII sec., appartenente alla scuola siciliana di Federico II.
E' il lamento dell'amata al momento della partenza del suo uomo per le Crociate... molto triste e molto bello, a mio parere! "Già mai non mi riconforto nè mi voglio ralegrare: le navi son giunte a porto e or vogliono collare. Vàssene lo più gente in terra d'oltremare ed io, lassa dolente, como deggio fare? Vàssene in altra contrada e no lo mi manda a diri, ed io rimango ingannata: tanti sono li sospiri che mi fanno gran guerra la notte co lo dia, nè 'n cielo nèd in terra non mi par ch'io sia. Santus, santus, santus Deo, che 'n la Vergine venisti, salva e guarda l'amor meo, poi da me lo dipartisti. Oi alta potestate temuta e dottata, la mia dolce amistade ti sia acomandata! La croce salva la gente e me fece disviare; la croce mi fa dolente e non mi val Dio pregare. Oi croce pellegrina, perchè m'hai sì distrutta? Oimè, lassa tapina, c'ardo e 'ncendio tutta! Lo 'mperadore con pace tutto lo mondo mantiene, ed a meve guerra face, ché m'ha tolta la mia spene. Oi alta potestate temuta e dottata, la mia dolce amistade vi sia acomandata! Quando la croce pigliao, certo no lo mi pensai, quelli che tanto m'amao, ed i' lui tanto amai, chi eo ne fui battuta e messa in prigionia e in celata tenuta per la vita mia. Le navi sono collate in bonòr possan andare, con elle la mia amistate e la gente che v'ha andare! Oi Padre Criatore, a porto le conduci, ché vanno a servidore de la santa cruci. Però ti prego, Dolcetto, tu che sai la pena mia, che me ne faci un sonetto e mandilo in Sorìa, ch'io non posso abentare la notte né la dia: in terra d'oltremare sta la vita mia!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 19-10-2010 alle ore 13.28.13. |
19-10-2010, 20.47.09 | #2 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
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Bella e struggente.
La tradizione della scuola sicialiana è straordinaria e questo lirico componimento ne è un degno rappresentate. Intensa e delicata, dove i più puri sentimenti, la Fede e l'Amore, diventano i veri consolotari per l'amata che saluta il suo amato. Grazie di averci mostrato questo bel componimento, milady.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
21-10-2010, 15.17.08 | #3 |
Viandante
Registrazione: 26-08-2010
Messaggi: 74
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Il sacrificio che Amore richiede spesso è la separazione, o meglio, il distacco momentaneo o per un lungo periodo di tempo che tempra i cuori e li fortifica,mette alla prova e conferma l'autenticità di un sentimento. La disperazione iniziale così si trasforma in speranza ed in ultimo in volontà e potenza: voler amare per sempre e sapere di poterlo fare oltre ogni distanza, sfidando il tempo, lo spazio e, spesso, anche la morte!!
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Argante "Vorrei quasi che fossimo farfalle e vivessimo appena tre giorni d'estate. Tre giorni così con te li colmerei di tali delizie che cinquant'anni comuni non potrebbero mai contenere". |
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